Quando Ascoli era Ascoli Roma era pascoli!
Ritrovamenti dimostrano che l’ascolano fosse popolato già nell’epoca neo-eneolitica da popolazioni italiche, soprattutto sabine. Fu la fusione di diverse genti a dar vita alla popolazione dei Piceni, che fecero di Ascoli la loro capitale. Della civiltà picena che vi fiorì restano oggi parecchi reperti provenienti dagli scavi effettuati sul territorio – vasellame, armi, monili – esposti nel locale Museo Archeologico. Asculum entrò in contatto con Roma attraverso i commerci che avvenivano lungo il percorso della futura via Salaria, già prima della conquista romana.
Questa importantissima via, che collegava il versante tirrenico con quello adriatico, aveva per i Romani grande rilevanza strategica e militare. Perciò la conquista di Ascoli per essi divenne una necessità e la attuarono nel 268 a.C., anche se alla città fu concessa una relativa autonomia come civitas foederata.

Roma, i Barbari e lo Stato Pontificio

Dopo la caduta di Roma, Ascoli subisce le invasioni barbariche. Nel 578 Faroaldo assedia la città e riesce ad espugnarla. Per la seconda volta (dopo Strabone), Ascoli è saccheggiata e distrutta. La città diventa parte del Ducato di Spoleto e, dopo la caduta dei Longobardi, Carlo Magno la nomina contea sotto il controllo del Papa. Alla fine del 1100 diventa libero Comune e, proprio perché alleata del Papato, nel 1242 è invasa da Federico II. Questo è il terzo e forse più terribile saccheggio della città: quasi metà delle duecento torri ascolane sono abbattute, l’incendio arde per giorni.
Seguono alcune signorie vassalle dell’Imperatore finché, nei primi anni del 1500, Papa Giulio II libera la città, che torna così a far parte dello Stato Pontificio.
Nel 1860 la città di Ascoli è annessa al Regno d’Italia.

Il Medioevo

Il centro storico di Ascoli Piceno è fitto di edifici civili e religiosi di età medievale.
Magnifica Piazza del Popolo su cui si affacciano alcuni dei luoghi più importanti tra i quali Palazzo dei Capitani del Popolo (sec. XIII), lo storico Caffè Meletti, la chiesa di San Francesco (sec. XIII-XVI) e la Loggia dei Mercanti.
Da vedere anche Piazza Arringo, la più antica di Ascoli, dove si trovano il battistero di San Giovanni, la cattedrale di Sant’Emidio – duomo della città, dedicato al santo patrono – il palazzo Vescovile e il palazzo dell’Arengo, sede della pinacoteca civica.
Caratteristiche, infine, le chiese dei Santi Vincenzo e Anastasio (sec. XI-XIV), con la facciata suddivisa in riquadri e quella di Sant’Emidio alle Grotte (sec. XVIII).

Ascoli Oggi

Ascoli Piceno è una città tutta da vivere, passeggiando nel suo cuore medievale in cui si aprono le piazze rinascimentali più belle delle Marche e nelle strade che ancora rispettano il tracciato delle antiche vie romane.
Assolutamente immancabile, poi, un aperitivo sotto i portici, nei caffè e nelle pasticcerie, assaggiando così le irresistibili olive ripiene, capolavoro della gastronomia ascolana.
Chi viene ad Ascoli Piceno nella prima domenica di Agosto può assistere al famoso torneo cavalleresco della Quintana: una lunga sfilata in costume quattrocentesco degli abitanti dei sestieri in cui è divisa la città.

Un articolo dedicato alla Quintana vi aspetta nel nostro blog!

Questo e molto altro ancora vi aspetta nella nostra città bianca. E’ importante non dimenticare che: “Quando Ascoli era Ascoli Roma era pascoli!”

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